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Con il termine imprenditoria femminile si intendono tutte quelle attività che sono a titolarità femminile o nelle quali la compagine sociale sia a maggioranza femminile. Il panorama più ampio entro il quale si inseriscono le iniziative orientate ad aumentare il tasso di crescita delle “imprese rosa” riguarda la Nuova impresa e si interseca a tratti con attività mirate ad implementare anche il segmento dell’imprenditoria giovanile. Il numero di donne che decide di avviare un’attività imprenditoriale, in proprio o in società con altri, nei settori più vari, è in forte crescita. Per questo motivo nel 1992 attraverso la Legge 215 del 1992, denominata “Azioni positive per l'imprenditoria femminile” si stabilisce che le disposizioni sono dirette a:

  • favorire la creazione e lo sviluppo dell'imprenditoria, anche in forma cooperativa;
  • promuovere la formazione imprenditoriale e qualificare la professionalità delle donne imprenditrici;
  • agevolare l'accesso al credito per le imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile;
  • favorire la qualificazione imprenditoriale e la gestione delle imprese familiari da parte delle donne;
  • promuovere la presenza delle imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile nei comparti più innovativi dei diversi settori produttivi;
Vi sono poi anche diverse iniziative a livello comunitario per il sostegno della suddetta forma di impresa, come i finanziamenti europei rientranti nella categoria FSE (Fondo Sociale Europeo). Si tratta di azioni mirate a combattere la disoccupazione, sviluppando le risorse umane e promuovendo l’integrazione sociale nel mercato del lavoro.

Approfondimenti Imprenditoria Femminile

L’Italia è seconda in Europa per richiesta di incentivi: il Ministero per lo Sviluppo Economico e i vari enti locali mettono a disposizione ogni anno fondi speciali attivando bandi per la nascita di imprese avviate da donne, in attuazione della Legge 215/1992, che di volta in volta si declinano a livello locale.

Bandi Imprenditoria Femminile

I bandi possono attivati a livello nazionale o locale, sono suddivisi per macro settori (agricolo, manifatturiero, commerciale, turismo o servizi) e pubblicati insieme alle linee guida che ne definiscono i criteri di valutazione, sulla base dei quali vengono stilate le graduatorie di accesso ai finanziamenti, pubblicate in Gazzetta Ufficiale entro 90 giorni dalla chiusura dei bandi. Le valutazioni che prendono in considerazione il tipo di progetto imprenditoriale, l’ubicazione territoriale, le risorse economiche necessarie, l’eventuale collegamento con progetti di sviluppo territoriali e il settore di riferimento.
Requisito di base è la prevalenza femminile in azienda:
  • titolarità per le ditte individuali;
  • almeno il 60% dei soci donne per società di persone e cooperative;
  • almeno 2/3 di quote detenute da donne per le società di capitali, il cui organo di amministrazione deve essere composto da donne per almeno i 2/3.
L’impresa beneficiaria deve essere una PMI con meno di 50 dipendenti, con fatturato inferiore a 7 milioni di euro o un attivo di stato patrimoniale inferiore ai 5 milioni di euro, non partecipata per il 25% o più da una o più imprese, anche congiuntamente, di dimensione superiore.

Agevolazioni Imprenditoria Femminile 2015

Oltre ai bandi di finanziamento per l’avvio di start-up femminili, esistono altre forme di incentivi: acquisizione di attività preesistenti; introduzione di qualificazione e innovazione di prodotto, tecnologica o organizzativa; ampliamento e ammodernamento dell’attività; iniziative per la formazione in azienda.

Le agevolazioni concesse possono essere erogate sotto forma di contributo a fondo perduto, credito d’imposta o finanziamento agevolato. Per l’accesso all’agevolazione o al finanziamento, è necessario presentare domanda: indicando le informazioni principali sull’impresa e sul programma di investimento; fornendo l’attestato di iscrizione presso il registro delle imprese; allegando certificazione atta a dimostrare il possesso dei locali dove esercitare l’attività e la relativa destinazione.

In questo panorama, lo studio Forcella mette a disposizione l’esperienza e la sensibilità dell’esperta Dott.ssa Lucia Fongaro supportando l’imprenditrice che ne faccia richiesta nei passaggi chiave di pianificazione e definizione dell’idea imprenditoriale e in merito alla richiesta fondi per l’impresa "in rosa".

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